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Finalmente mi sveglio bene, dopo una dormita di una dozzina di ore mi sento in forma, un the caldo è proprio quello che ci vuole, salutiamo i nostri amici, Lahcen ci fa dono di una dedica scritta molto bella. Facciamo un giro di Assemsouk, è un posto surreale, non è un villaggio ma un souk per nomadi, in pratica un ritrovo per scambiare le merci, con locali per accogliere per poco tempo gli ospiti, poche ore in questa stagione, qualche giorno in estate quando arrivano anche i nomadi dalle piste del sud con i dromedari, vie che ora sono impercorribili per la neve ed il freddo. È molto strano ma bello, i personaggi sono di quelli che ti rimangono impressi, il souk è fatto da tre camion con le pecore e due uomini arrivati coni muli con delle pelli di capra, il tutto dura una mezz’ora, ci fermiamo al bar dove tutti si fermano per scaldarsi, e ci prendiamo un the scaldato nel camino e poi si parte. La strada sale adornata da ginepri sempre più belli, salgo su uno secco che sembra l’albero di una nave e mi strappo i pantaloni. La salita è ripida ma ha una pendenza costante e Segagnana dopo un’oretta di riscaldamento inizia a salire con ottimo passo, arriviamo al passo Tizi’llissi (2603 metri) e il panorama è maestoso, siamo soli in questa meraviglia. Inizia la discesa, sulla destra un enorme massiccio rosato che ricorda il Latemar, è l’Aurodan (mt 3359), si scende con un gran passo, mi fermo per sistemare lo zaino e fare qualche foto e vedo Serena con l’asina lontanissime. La discesa è interminabile, le guglie rocciose che vedevamo sotto di noi le raggiungiamo e dopo un’ora di cammino le vediamo maestose sopra di noi. Man mano che scendiamo ritroviamo la vegetazione, prima ginepri, poi lecci, poi pini. Siamo ancora alti, con i primi ginepri troviamo le prime case qui non esiste l’energia elettrica e chi vive qui ha veramente una fibra eccezionale. Scendendo troviamo un piccolissimo agglomerato isolato e chiaramente senza la linea elettrica, però con l’impianto satellitare e pannelli solari e un impianto di irrigazione a getto grande esempio di abitazione ecosostenibile . La discesa è interminabile si snoda sinuosamente sui fianchi della montagna e ogni tanto ci sono dei tratti a tornante, ricorda tanto, anche se la sede stradale è più stretta, la famosa Pikes Peak. Iniziamo a vedere delle abitazioni a fondo valle, il fiume e diverse casbah, è Zawyat Anshal, siamo arrivati prima del previsto grazie anche alla bellissima giornata che ci ha aiutato a superare questi alti passi. Scendiamo verso il primo duuar di Amezray dominato da un grande granaio collettivo che sovrasta imponente la verde valle sottostante e ci sistemiamo in un’accogliente gite d’etape proprio accanto al monumento. Il proprietario Youssef Jini è un esperto di montagna. In serata arriva una coppia di anziani francesi con cui ceniamo che ci raccontano del loro viaggio, stanno rientrando a casa nei pressi di Tolosa. Hanno fatto un grande viaggio in fuoristrada Marocco Mauritania, Mali, Senegal, Burkina Faso e poi nuovamente il Marocco. Ci raccontiamo i viaggi e ci scambiamo un po’ di informazioni prima di andare a dormire.