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Oggi è l’ultimo giorno ad Azrou, come al solito la pausa è stata un po’ più lunga del previsto ma cose ne sono state fatte tante e poi la parte “giornalistica” del viaggio è impegnativa ma anche gratificante e l’idea di raccontare e commentare il giro del mondo con tante persone mi piace parecchio.
Prima di lasciare Azrou voglio vedere il Collège Berbère e il famoso monastero di Taolumine.
Il primo è un imponente costruzione dentro la città, oggi un po’ malandata che fu costruita dai francesi per istruire i berberi e creare una classe dirigente locale non araba, l’intento era legare i berberi alla francia per tutelarsi dai movimenti indipendentisti portati avanti dai “cittadini” arabi. Nella scuola si studiava il francese, l’arabo e l’islam erano banditi, ma nonostante il disegno facesse forza sull’insofferenza dei “veri marocchini” nei confronti degli arabi, il progetto coloniale si dimostrò un fallimento in quanto gli allievi del collège furono fra i più attivi nei movimenti indipendentisti marocchini. Una stradina sterrata che inizia vicino alla ex grande scuola e attraversa campi di grano entra in una bella macchia di lecci fino a rincontrare dopo qualche chilometro la strada asfaltata per Ain Leuch, ancora un paio di chilometri e si arriva all’ex monastero praticamente irriconoscibile, due pastori mi confermano che è l’insieme di ruderi davanti a me e mi raccontano che qui i frati curavano le persone con i medicinali ma poi sono andati via, loro dicono 50 anni fa io avevo letto negli anni 90, comunque la struttura che assomiglia a una grande fattoria abbandonata è messa proprio male, è in totale degrado nonostante ci abitino delle persone.
La gente non ama parlare del passato sembra che la storia sia un qualcosa che conviene dimenticare, soprattutto nelle città.
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© 2024 Elba e Umberto
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