Il rientro
Mi piazzo in un bar a scrivere, come sempre sono in ritardo ma stavolta più che scrivere sto prendendo tempo, ha’ voglia a fa il filosofo mi gira proprio i coglioni, torna a all’Isola in questa maniera. Già che ci sono guardo anche il gran premio, pensavo di restare qui per andare lunedì mattina in prefettura e accelerare i tempi ma ho finito i soldi e poi devo avere almeno un documento di identità. C’è un black out elettrico e i treni sono fermi alla fine però si risolve tutto il treno parte e riesco a prendere l’ultima nave, Massimo il mi fratello mi verrà a prendere a Portoferraio. Ho pensato spesso a come sarebbe stato il ritorno all’Elba, il mare è calmo e metallico per la luna grande l’Isola prende forma nel buio, sembra che scorra tutto al rallentatore e senza suono, i pensieri saltano nello spazio e nel tempo senza connessioni fra loro. Siamo arrivati, la nave è ferma in porto ma l’equipaggio e i passeggeri sono fermi davanti alla televisione, la partita che ipnotizzava la Spagna è all’epilogo Italiani e Iberici si giocano la qualificazione ai rigori, l’altoparlante richiama all’ordine marinai e autisti, ma nessuno risponde tutti ribelli alleati per dieci minuti di rigori. Nell’anarchia del tifo da nave si alleano scugnizzi e commenda, arriva il nostromo severo e cala il silenzio “stu strunz mo stuta” bisbiglia la barista cicciona e invece il sosia di De Vito annuncia per i rigori si può fumare; gli spagnoli sono più bravi e vincono e oguno ritorna nel suo ruolo, io cerco il mio. Non ho voglia di vedere nessuno ne di farmi vedere, sbarco in una Portoferrio semideserta e aspetto Massimo nella penombra dietro il punto informazioni del Parco, l’ufficio dove venivo a chiacchierare con Ornella per sfogarmi di un po’ di tutto. Sono appena arrivato e già mi sale la rabbia nei confronti di Icilio Disperati il direttore dellApt che non ha voluto mandare avanti il progetto delle escursioni con i Bimbi.
Arriva Massimo, sta bene, le bimbe non lo sanno che sono arrivato ma sanno che c’è una sorpresa.
A casa da Babbo e Mamma, li trovo in forma e anche loro a me che m’immaginavano più magro.
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© 2024 Elba e Umberto
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