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Alle falde del Kilimangiaro
Si dorme bene nel letto di posidonia , finché il sole non diventa prepotente e inizi a sudare e allora ti tuffi e risvegli col mare.  
Bagno fino alla grotta sottomarina per vedere le gorgonie e poi in mare pagaiando sulle  trasparenze, avvolti da profumi e silenzio fino a doppiare la punta di Fetovaia, qui inizia l’Elba turistica, ma non c’è  la solita invasione, però è un’altra cosa. Il mare nella baia di Fetovaia è bellissimo però non è più la spiaggia dove venivano a deporre le uova le testuggini. Poi i graniti bianchi le cui forme spesso geometriche ci ricordano la millenaria attività estrattiva, ci accompagnano fino al Seccheto. Ci fermiamo per mangiare una schiaccina, il fosso corre forte, non l’avevo mai visto così pieno d’acqua a luglio, l’acqua fresca scende giù dalla montagna splendidamente verde sopra di noi, ho voglia di vederla da vicino, ma non manca tanto lunedì andrò a dormire alla montagna coi bimbi. Dopo Seccheto la famosa spiaggia di Cavoli, poi la carcassa delle macchina del suicidio passionale, vergognosamente abbandonata sulla scogliera, entriamo a vedere a Grotta di mare, ormai chiamata da tutti la Grotta Azzurra. Le rocce bianche finiscono alla spiaggia di Colle Palombara, l’unica spiaggia dell’Elba che ogni anno è sempre più grande, e poi a zig zag fra le secche e scogli fino alla  spiaggia di Monte Turato, dove facciamo una sosta. Si chiacchiera bene in riva al mare specialmente quando il sole cala un po’ e la brezza rinfresca. In tutti c’è sempre un fondo di malinconia perché fra poche ore rincontreranno il mondo dell’oroglogio, quello degli impegni e delle scadenze. Capo Poro, la Grotta del Vescovo, Punta Bardella e Galenzana col Bagnolo asciutto per la bassa marea, poi i due Salandri e doppiata la diga nuovamente la spiaggia di Campo. Come sempre è stato bello, mi compiaccio nel vedere soddisfazione e anche un pizzico di commozione negli occhi dei compagni, non lo so perché ma il giro è sempre di più di quello che uno s’aspetta, a me stavolta è sembrato più corto del solito, sarà perché ho cambiato i miei parametri di tempo e distanza.
Ci salutiamo con l’intento di rimanere in contatto e chissà di incontrarci da qualche parte nel mondo magari alle falde del Kilimangiaro. Di solito l’ultima sera andavo a cena con gli altri, ma stavolta il tempo su l’Isola è limitato e lo voglio dedicare alla famiglia.