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Illegal Il vento si è fermato, l’aria è fine e fredda, con Fede, che per paura di non vedere l’alba voleva dormire fuori dalla tenda, ci troviamo sulle coti ad ammirare la sagoma scura dell’Isola, il vento ha pulito ancora di più l’aria e piano piano prende forma nel chiarore dell’aurora, poi la magia dell’alba si rinnova, il sole sbuca da dietro Capo Vita e tutto prende colore. Il sole scalda e piano piano tutti si alzano, facciamo colazione sulle coti di Grotta a le pecore e poi si parte per salire sulla vetta del Calanche. I bamboli salgono agili e rapidi come mufloni saltando da una cote all’altra sicuri e selvatici, anche Matteo detto Pepi, che è il più piccolo, sale gagliardo fantasticando di battaglie contro pirati e mostri volanti. Arriviamo velocemente in vetta, Il Calanche per me è la cima più bella dell’Elba, selvaggia, senza antenne ne baracche, fuori dalla rete dei sentieri più battuti, da qui si domina tutta l’Isola e la si ammira per intero come da una carta geografica tridimensionale. Siamo nel cuore dell’Arcipelago Toscano, fra la Corsica e la Costa Toscana che ci limitano e intorno tutte le altre Isole minori: Gorgona, Capraia, Pianosa, Montecristo, il Giglio, all’appello manca solo Giannutri però s’intravede l’Africhella che un sai mai se la vedi o se la immagini per quando è piccola. Giochiamo un po’ sulla vetta del Calanche, fra tassi secolari, elicrisi dorati e i bellissimi e delicati cardi endemici del Capanne. I bimbi come sempre danno prova di grande sensibilità e saggezza stando sempre attenti a non calpestarli. Scendiamo passando sopra alla più alta fortezza Villanoviana dell’Elba fra i resti delle antiche mura incastonate tra i torrioni naturali di granito. Arriveremo a piedi fino a S.Piero perché ieri sera Ruggero è venuto a prendere Cinghio che serve per un’escursione, ma per i bimbi non è un problema, anzi più c’è avventura più si divertono. Spesso i genitori pensano che i bimbi non hanno voglia di camminare, che si stancano, che se sudano si ammalano e che se non c’hanno l’ultimo giochino della play station gli vengono le crisi esistenziali, e un po’ “i macacchi” si raccontano così, invece secondo me il divertimento e il piacere massimo, è la possibilità di esprimersi in libertà, urlando, correndo e tirando sassate, senza tanti filtri prendere coscienza della propria potenza fisica e mentale e paure come il buio, il vento, i cinghiali, svaniscono come la nebbia al sole e sono convinto che se li portiamo in giro per il mondo, magari in Africa, magari in un paese mussulmano, svanirebbero anche le paure verso le persone di colori, costumi e religioni diverse dalle nostre. Abbiamo tutti sete e allora si passa dalla sorgente del Castagnone a bere e a fare rifornimento d’acqua, passiamo sotto i castagni, poi giù fino alla cava del Calvario e poi al paese. Sono tutti stanchissimi e cotti dal sole però mi chiedono tutti di fare un’altra uscita con le tende prima di ripartire e di convincere i genitori a mandarli in Africa, l’idea di rotolarsi dalle dune alte più di centocinquanta metri ha attizzato la fantasia della truppa, ora va trasformata in realtà. Arrivati al paese con Matteo e Serena c’andiamo a mangiare un bel piatto di gnocchi a casa della nonna di Marco e Federico. Le case di S.Piero sono speciali, sono tutte aperte su due vie e si sente forte il paese, l’unione della gente, è questo uno degli aspetti più belli dell’Isola e qui è ancora bello vivo. La mamma di Fede e Marco ci accompagna alla Bonalaccia e poi a Filetto, ci prendiamo un gelato e poi insieme a Nicol andiamo a Portoferraio a riportare Matteo. Incontriamo Cate e Giacomo sul viale delle Ghiaie e prima di salutarci mi prendo un altro pezzo di torta al cioccolato, questo però non me lo dimentico da nessuna parte. Giro a vuoto in questura e poi andiamo in veleria con Nicol che vuole salutare il su Babbo e poi si torna a Filetto. Sono contento e fiero di questa uscita e rimugino su come farle andare avanti anche durante la mia assenza, è assurdo ma per una “girata a studio di Isola” bisogna essere banditi, perché in questo sistema che esalta i drogaparty e i dragaporti, se accompagni un gruppo di bamboli a dormire alla montagna con le tende fai qualcosa di illegale |
© 2024 Elba e Umberto
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