Verso Sud Si va alla polizia per sistemare i passaporti, si stampa il visto per entrare in Libia e si parte per Tunisi dove voglio comprare un’altra batteria per la macchina fotografica, perché quando saremo nel deserto libico non sarà facile ricaricare le batterie. Lasciamo il delirante traffico di Tunisi in direzione Sousse, dove mi voglio fermare a salutare Ali Baba prima di entrare in Libia. Arriviamo a Enfida, Ali Baba mi fa una grande festa ci porta a vedere lo studio veterinario dove lavora e poi andiamo a casa dove ci aspetta tutta la famiglia per cenare, Alى e signora ci rimangono male quando gli dico che andiamo via subito e insistono tanto affinché si rimanga almeno qualche giorno, ma questa volta anche noi abbiamo delle scadenza da rispettare. Passiamo da Kairouan nei pressi della della città santa della Tunisia, la strada si orla di chioschi che arrostono continuamente carne di montone, ce ne sono cosi’ tanti che si forma una coltre di fumo, da qui poi si punta su Gabes dove a bordo via ritroviamo i banchi di frutta e i benzianai con le taniche luminescenti. Prima di Medenine c’è una deviazione che ci inserisce su una strada dritta in costruzione che ci porta fino alla cittadina di El Jorf praticamente dentro al traghetto per Djerba. E’ l’una di notte ma qui i traghetti non si fermano mai e la traversata è gratuita, praticamente quello che la maggior parte degli Elbani vorrebbe fosse il collegamento fra l’Elba e il continente. Il traghetto è pieno c’è posto solo per noi, saliamo e si parte, a bordo è tutta gente locale. Più che un mare è una laguna, la traversata dura un quarto d’ora con i gabbiani che fanno tutta la traversata nel fascio delle luci di prua ”fiaccolando” è uno spettacolo vedere questa nuvola di uccelli che pescano nel fascio luminoso e ancora più di effetto è quando incrociamo il traghetto che viene in senso contrario anticipato dal bagliore tremolante di un’altra squadra di “fiaccolatori volanti”. Jerba assomiglia a Kerkennah perlomeno di notte, cerco un posto buio per parcheggiare e mi metto a dormire sull’Isola dei Lotofagi. |
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© 2024 Elba e Umberto
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