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La biblioteca di Alessandria Finalmente sono in pari, oggi voglio andare a vedere per bene la nuova biblioteca inaugurata nel duemiladue e considerata il vanto della città. La storia e il prestigio di Alessandria nell’antichità erano strettamente legati alla sua biblioteca, istituita per volere di Tolomeo subito dopo la fondazione della città, in breve diventò la più grande biblioteca del mondo ed arrivò a contenere oltre settecentomila testi. Intorno a tanto sapere archiviato prese forma il più grande centro culturale dell’epoca classica dove vennero fatte alcune delle scoperte più importanti della storia umana, che poi la moderna scienza ha certificato come esatte solo un paio di millenni dopo, la fama di Alessandria e della sua biblioteca sarà legata per sempre a personaggi come Aristarco che scoprì che la terra ruota intorno al sole, Erastotene che fra le altre cose calcolò la circonferenza della terra, Euclide l’inventore della geometria e a tanti altri protagonisti di quel momento storico straordinario. In una ventina di minuti camminando tra i palazzi ormai decadenti del cuore di Alessandria da piazza Saad Zaghul si arriva alla nuova Biblioteca. L’edificio più prestigioso della città è un grande e futuristico semicerchio che rappresenta il sole della cultura che risorge sulla città fondata da Alessandro il Grande, le pareti esterne sono in granito e ci sono incise lettere, geroglifici e simboli che rappresentano tutte le forme di scrittura del pianeta, ha un aspetto massiccio e un po’ tetro ma è ingentilito dai laghetti artificiali che lo circondano e comunque non è l’architettura esterna l’aspetto più interessante. Dopo aver passato i controlli si entra, la sala principale è un ambiente grandioso e affascinante, ci sono contenuti otto milioni di libri tutti divisi per argomento e tutti consultabili e fotocopiabili gratuitamente, ci sono quattro piani principali contenuti nella stessa grande stanza e per ogni piano ci sono centinaia di tavoli dove leggere, ogni posto a sedere ha un computer da dove si può accedere sempre gratuitamente all’archivio virtuale della biblioteca. Il cervellone dell’archivio internet fa bella mostra di se dietro una vetrata con tanto di monitor che informano sul numero enorme e sempre crescente dei dati immagazzinati, è un’immagine che sa di tanto 2001 odissea nello spazio, è come se dentro questi cassoni dai tanti led luminescenti ci stesse immagazzinato tutto il sapere dell’umanità. Trovo dei libri interessantissimi sul Nilo, questo è un luogo esaltante, lontano dall’immagine noiosa e polverosa della classica biblioteca, è un posto meraviglioso dove tante persone vengono a cercare informazioni e a studiare, un ambiente ideale silenzioso e luminoso e tutte queste persone che ci sono trasmettono una sensazione di potenza consapevole, la potenza della conoscenza. Oltre alla grande sala ci sono delle zone dedicate alla cartografia, alla musica (dove si può ascoltare prendendo da un archivio infinito) e ai testi sull’arte, ci sono anche delle mostre di cui una bellissima sulla storia della città che si sviluppa cronologicamente con centinaia di stampe e foto. Quando usciamo è orami il tramonto, volevo andare a vedere anche il planetario ma è tardi e allora mi limito a fare qualche foto a questa sfera scura che sbuca nella grande piazza fra la biblioteca, la sala conferenze e l’univesità. Certo che c’è tanta dissonanza fra questa zona e le brutture e la tanta miseria che si epandono a dismisura spostandosi solo di qualche centinaia di metri da qui, ma questa biblioteca è giustamente l’orgoglio di questa città e anche del mondo tutto. |
© 2024 Elba e Umberto
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