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Il diabolico organismo
Dopo una giornata passata a scrivere andiamo a prendere un the in un “ahwa” dove ci hanno detto che ci sono degli “osservatori” che cercano le comparse per le telenovele egiziane. È un posto buffo con le pareti ricche di pitture che sembrano fondi per gli spettacoli delle marionette, per il momento fare comparsate non mi interessa, ma in caso di necessità potrebbe essere un sistema per rimediare qualche soldo e farsi un po’ di risate. gli ahwa, i cafè popolari del Cairo, sono sempre pieni a tutte le ore del giorno, naturalmente sono frequentati solo da uomini che passano le giornate a fumare la shisha, bere the e giocare a domino. L’unto e lo sporco non mancano mai, così come la segatura sul pavimento e i gatti che sgusciano da tutte le parti, sono posti dove è divertente osservare le persone, fanno il the buono e sono molto economici e per quanto confusionari in questa città sono isole di quiete. Il Cairo credo sia uno dei peggiori posti del mondo per vivere, il rumore del traffico ti spacca il cervello, tutto è scuro e unto di smog, anche le persone sembrano coperte da una patina oleosa e noi con loro, le vie sono dei fiumi di lamiere dai clacson urlanti e gli uomini dentro, degli automi inespressivi trasportati dalla corrente. È come un gigantesco e diabolico organismo senza cervello che trita tutto e tutti.