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Lasciamo Quarzazate e ci spostiamo ad Ait-Benhaddoit che è una una Porto Cervo del deserto Marrocchino, bella ma finta.
E’ stata infatti quasi tutta ricostruita per girarci dei film, gli abitanti sembrano quasi degli intrusi, è l’unico paese del Marocco dove ho visto i cestini per la spazzatura. Il panorama che si gode da qui è comunque superbo, si domina un deserto dai mille colori e le vette innevate dell’Atlante, anche l’attraversamento del fiume per raggiunge l’agglomerato è molto scenografico.
Lasciamo la zone delle oasi e iniziamo ad attraversare l’Anti Atlante, sono zone bellissime, aride e selvagge, non ci sono insediamenti umani per decine di chilometri e anche il traffico è pressoché inesistente.
Si attraversano diversi valichi sui 1500 metri di quota, poi iniziamo a scendere verso una zona pianeggiante ma sempre desertica. Qui non ci sono turisti e nemmeno arabi, solo berberi duri e spigolosi, si respira ostilità, ci fermiamo a mangiare qualcosa. ci sono simboli berberi sui muri e nelle rocce c'è un'atmosfera che ricorda l’interno della Corsica ma l’ambientazione è molto meno famigliare. Si prosegue nel deserto di roccia, sono zone poverissime, ogni tanto si incontra un gregge di capre o qualche persona a piedi, diamo qualche passaggio, lasciandoli poi in luoghi senza vie apparenti da dove si avviano nel nulla. Offriamo un passaggio ad un nonno con la nipote, villaggi Berberi, queste zone sono molto povere e i giovani vanno a cercare lavoro verso la costa di Casablanca o, ancora più frequentemente in Europa molto ambita per via del cambio estremamente favorevole. Quindi si vedono spesso bimbi con i nonni, nei paesi ci sono pochissime persone fra i 20 e i 40 anni e i bimbi sono tirati su dai nonni che sono sempre molto affettuosi. Penso allo shock che subiranno questi bimbi quando, probabilmente fra qualche anno, si troveranno catapultati dal medioevo dell’Anti Atlante a qualche metropoli Europea.L’anziano signore mi chiede di fermarmi vicino ad un pozzo, cosi la bimba potrà bere dal secchio, ringraziandomi mi invita a sciacquarmi e a bere. Dopo la piacevole rinfrescata ci salutiamo e il nonno e la nipote si perdono nel paesaggio arido. Il paesaggio cambia quando si entra nella Valle degli Almen dove ci sono diversi piccoli villaggi colorati. C’è qualche palma ma soprattutto ci sono gli alberi di Argana dai cui frutti si ricava il prezioso olio. I piccoli borghi sono incorniciati da un crinale granitico con le vette che superano i 2330 e nella forma e nei colori ricordano le Calanches della Corsica.Arriviamo a Tafraoute, dominato da una spettacolare roccia di granito a forma di testa di leone.
In paese non ci sono turisti, le vie sono poco trafficate, i ragazzi, quasi tutti al club internet a giocare alla play station.
Anche qui si considerano berberi puri, odiano gli arabi che vengono considerati vagabondi.
La zona è molto bella e domani voglio fare un giro fra questi graniti. Sono daccodo con Houssain che ci ritroviamo in paese nel primo pomeriggio.
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© 2024 Elba e Umberto
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