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Colazione all’ora di pranzo, poi ripasso dal cantiere che è aperto anche di domenica, nel frattempo il prezzo del ciuco è raddoppiato, lascio la trattativa in sospeso e dopo aver attraversato per l’ennesima volta i souk ci infiliamo in un dedalo di stretti carrugi alla ricerca delle Tombe Sadiane. Dopo un paio di tentativi a vuoto ne troviamo l’ingresso. Costruite intorno alla metà del 1500 da Moulay Ismail, uno dei più famosi sultani della storia marocchina, rispetto ai mausolei che siamo abituati a vedere in europa le dimensioni sono piccole, però sono strutture molto raffinate, che meriterebbero una maggiore cura. Merenda con frullatone di banana e torta al cioccolato, poi torniamo ai vicoli colorati fino all’enorme muraglia del palazzo reale che conduce al palazzo El Badi costruito da Ahmed el Monsour. Questo sceicco, chiamato anche il Vittorioso e il Dorato, accumulò ricchezze straordinarie con i riscatti dei numerosi nobili Portoghesi catturati durante la famosa (per la storia marocchina) battaglia dei Tre Re, che sancì l’inizio del suo lungo regno e portò il Portogallo alla bancarotta.
La storia del Marocco è molto interessante e ricca di personaggi affascinanti e illuminati, mi garba leggere la storia guardando l’Europa “da sotto”, dove gli infedeli invadono la Spagna e i selvaggi erano così ottusi da bruciare personaggi come Giordano Bruno, vorrei tanto leggere dei libri di storia seri, ma con l’arabo la vedo dura. Entrare nell’Incomparabile Palazzo è impresa ardua il guardiano non ne vole sape’ dice che è tardi e che è l’ora d’andassene e che i biglietti non si staccano più, poi gli dico che i soldi li do a lui direttamente e allora si convince.
Il palazzo ormai è un grandissimo rudere ma conserva segni dell’antico splendore, un enorme piscina lunga un centinaio di metri, giardini su più livelli, raffinati sistemi di canalizzazione dell’acqua, basi di enormi colonnati, sembra una specie di Colosseo rettangolare.
Il sole sta per tramontare e i guardiani vogliono chiudere, saliamo di prepotenza sui bastioni per goderci uno spettacolare tramonto reso ancora più affascinante dalle numerose cicogne appollaiate sulle alte mura di cinta del palazzo che offrono le loro sagome all’ultimo sole.
Con la sera la temperatura si abbassa e il banchetto delle frittellone calde che appare dal vicolo casca a pipa di cocco.
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© 2024 Elba e Umberto
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