AuthorUmberto

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Sostenere Umberto significa sostenere il suo progetto, Base Elba, ma anche promuovere l’idea del viaggio come scoperta e occasione di incontro. Saremo davvero lieti di incontrare nuovi compagni di cammino!

Se siete interessati a partecipare al progetto di Umberto in qualità di sponsor o semplicemente per contribuire in qualche modo all'avventura contattate la redazione del sito all'indirizzo e-mail:

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8850 – Il mondo ai tuoi piedi

Pagina sponsor.

BASE ELBA

Con i Bimbi per Unire il Mondo

L’idea è semplice: mettere in contatto i Bimbi dell’Elba con i Bimbi di tutto il Mondo.
Un progetto di scambio e accrescimento reciproco per stimolare la curiosità, la conoscenza e la tolleranza.

Base Elba si rivolge principalmente alle piccole “Isole” del Mondo, Isole in mezzo al mare, ma anche nel deserto o fra le montagne, usando internet come punto di primo contatto per arrivare gradualmente a portare i Bimbi Elbani nel Mondo e i Bimbi del Mondo all’Elba, ospitandoli e facendoli ospitare dalle famiglie. Durante le visite di scambio i Bimbi aiutati dalle guide, illustreranno ai coetanei venuti da lontano il loro mondo.

È un progetto apparentemente utopistico, che probabilmente all’inizio faticherà un po’ ad essere avviato, ma dalle potenzialità enormi: portare l’Elba nel Mondo e il Mondo all’Elba, per avere in un futuro prossimo una popolazione Isolana di conoscitori e custodi della propria Isola e del Mondo tutto. Un’Isola di coraggiosi e tolleranti.

Il mio ruolo è quello di ambasciatore per stabilire il primo contatto con le realtà che incontrerò durante il viaggio, poi saranno i ragazzi con l’aiuto degli insegnanti e la collaborazione dei genitori a portare avanti il progetto.

Se penso all’Elba la vedo al centro del Mondo
Se penso al Mondo lo vedo come un’Isola nello spazio
Se penso ai Bimbi voglio un Mondo migliore


  Image a Kerkennah  parte 1° (Gli Elbani a Kerkennah) 

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Poche righe e qualche foto per raccontare Base Elba a Kerkennah e per ringraziare chi ha partecipato e chi ha collaborato permettendo la realizzazione di questa cosa bella.

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  Image Il primo pensiero va a Samir Bouzida,
il mio amico di El Attaya che purtroppo è mancato poche settimane fa mentre il progetto si concretizzava.
Se siamo riusciti a realizzare Base Elba a Kerkennah gran parte del merito è suo.
Per tutta la settimana il suo spirito di grande uomo è stato con noi, Samir era un uomo coraggioso e tollerante, fiero e ostinato difensore della giustizia, innamorato della sua Isola e dei suoi abitanti, aperto al mondo, amante delle tradizioni e allo stesso tempo grande innovatore. La sua magia dolce e carismatica ci ha benevolmente assistito in questa settimana all’insegna della fratellanza fra Insulari Mediterranei.

Io sono molto orgoglioso di aver conosciuto Samir 

  Domenica 18 ottobre 2009 La compagnia si ritrova a Tunisi, alcuni sono arrivati in aereo da Pisa o da Roma, altri via mare da Genova; ad attenderli io, Serena e gli amici Kerkenniani Ali Baba e Yassin.
Un gruppo di  persone diverse, bimbi, genitori, nonni, amici, unito dalla voglia di condividere un’idea di conoscenza e tolleranza.
Partenza da Tunisi verso Sfax per imbarcarsi sul traghetto per Sidi Youssef, il porto di Kerkennah.
Un’ora di navigazione, la prima delle tante affinità  che durante la settimana verranno fuori.
Appena sbarcati subito gli amici di El Attaya ci accolgono con i pulmini e via verso il “nostro” villaggio che sarà Base Elba per tutta la settimana. Sono più di trenta chilometri ma si percorrono in una ventina di minuti perché la strada è in pratica un unico lungo rettilineo che attraversa le due isole principali dell’Arcipelago, Garbi e Chergui, collegate tra loro da un ponte costruito in epoca Romana. Il tempo di scaricare i bagagli e subito a cena davanti alle scodelle di tshish (la tipica zuppa di polpo di Kerkennah) e a una grigliata di dorade e mulet, insieme a Ahmed, Youssef, Ali e Najed e poi a dormire per iniziare la settimana di Base Elba.

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Lunedì 19 ottobre –  in visita alla scuola primaria di El Attaya

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E poi a vedere i cantieri dove i maestri d’ascia, partendo dai tronchi, costruiscono le feluche…

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…camminata lungo costa nella prateria di salicornia, osservando tracce e avvistando spatole e altri migratori

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Martedì 20 ottobre – uscita in feluca e visita alla sharfia, trappola per il pesce costruita con le fronde di palma

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Mercoledì 21 ottobre – visita alla scuola primaria di Ennajet… il balletto e la partita

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raccolta delle olive nell’entroterra, poi breve navigazione ed escursione sull’isolotto disabitato di Grimdi

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Giovedì 22 ottobre – i bimbi con i costumi tradizionali

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La spiaggia di Bileze, giochi e osservazione naturalistica, la migrazione delle farfalle, le sterne, i granchi rosa

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Venerdì 23 ottobre – il Museo del Patrimonio Insulare di Abassya e le saline

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Borj el Hissar, gli scavi della villa Romana e lo scorpione giallo nella necropoli

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Sabato 24 ottobre – la nuotata dedicata a Luca con i Messaggeri del Mare

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Un arco di pace attraversa il Mediterraneo e saluta l’amicizia tra gli Insulari Mediterranei…

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…i protagonisti di Image si ritroveranno prossimamente all’Elba…


Le Scuole Incontrate

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È nelle scuole che ho portato il messaggio di Base Elba, perché è lì che si riuniscono i bimbi dei villaggi e anche per la praticità di comunicazione con gli insegnanti che spesso sono i soli a parlare francese o inglese.

Il ruolo dell’insegnante, quindi della scuola, è fondamentale soprattutto in fase di avvio, perché è un interlocutore che può coinvolgere decine di bimbi. All’inizio può essere sufficiente un indirizzo mail, o di posta ordinaria, che riceve ed invia i messaggi raccolti in aula, per poi dare vita ad una corrispondenza diretta tra i ragazzi ed in seguito arrivare all’ospitalità nelle famiglie.

Elena è il coordinatore di “Base Elba” sull'Isola, raccoglierà le informazioni che le invierò per poi indirizzarle ai giusti destinatari (gli insegnanti delle varie scuole) e creare gli appropriati contatti. I suoi recapiti: cell +39 3398364817 – email ely-ely@live.it  

Di seguito l’elenco delle scuole finora incontrate:

 



Image   Scuola Elementare di Tarfaya, Marocco
Image  Scuola Elementare di Imlil, Marocco

Image  Scuola Elementare di Tafroute, Marocco 
Image Scuola Elementare di Ouazent, Marocco

 

Image  Scuola Elementare di Ait Mzalte, Marocco
Image  Scuola Elementare di Ait Wangdal, Marocco
Image  Scuola Elementare di Tizi Nisli, Marocco
Image  Scuola Elementare di Tezgate, Marocco
Image   Scuola Elementare di Taufa, Marocco 
   
Image   Scuola Elementare di El Attaya, Isole Kerkennah, Tunisia
   

Image  Scuola Media Oasi di Siwa, Egitto  Image 
Image Motopia, la Casa della Fantasia, Dakrur Oasi di Siwa, Egitto

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BASE ELBA alle Isole Kerkennah, dal 18 al 25 ottobre 2009

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L’Arcipelago delle Isole Kerkennah si trova nel Golfo di Gabès a 20 km dalla costa orientale tunisina e a 120 km da Lampedusa. È facilmente raggiungibile con un’ora di traghetto dalla città di Sfax, comodamente collegata con la capitale Tunisi.
L’Arcipelago è formato da otto isole, solo le due maggiori, Gharbi e Chergui, sono abitate e collegate tra loro da una strada soprelevata, esistente già in epoca romana. A testimonianza dell’antica storia troviamo anche resti di insediamenti punici, romani, e bizantini e un antico camminamento, visibile solo durante le ore di bassa marea, che collega Chergui a Grimli, un isolotto minore famoso per aver ospitato Annibale.
Kerkennah è conosciuta per la pesca dei polpi e delle spugne e per le tradizionali feluche con la vela latina, qui tutti navigano ancora a vela con le imbarcazioni realizzate dai maestri d’ascia nei cantieri isolani.
Sulle isole ci sono diversi villaggi, i più grandi sono Remla e El Attaya che sarà la nostra base Kerkenniana.

Perché Kerkennah?
Perché è un’Isola Mediterranea e fra i contatti finora presi è il luogo che ha maggiori affinità storiche e culturali con l’Elba.
Perché grazie alla vicinanza geografica la trasferta è facile da organizzare e a costi contenuti.
Perché le persone conosciute sull’Isola sono capaci ed entusiaste e in grado di gestire l’organizzazione. Quella di Kerkennah è una comunità estremamente pacifica, tollerante, tranquilla e ospitale, piccola ma abituata a culture diverse.

Kerkennah è il luogo ideale per lanciare “Base Elba”.

 


Image  Durante la settimana dal 18 al 25 ottobre 2009 Samir Bouzida (foto), primo kerkenniano che ha coniugato la sua attività di pescatore con il turismo escursionistico, insieme ai suoi collaboratori Samy e Lofthy, ci accompagnerà per mare e per terra alla scoperta dell’Arcipelago, offrendoci numerose occasioni d’incontro con gli abitanti di queste placide isole.
 
Soggiorneremo nelle case delle famiglie isolane, accolti dall’amichevole ospitalità che caratterizza i kerkenniani e per i bimbi (ma anche per i grandi) sarà un’occasione unica per entrare nella quotidianità di una cultura diversa, che scopriremo poi non essere così diversa…
 
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I nostri bimbi saranno coinvolti ogni giorno in attività differenti, quali navigare con la feluca a vela latina, pescare con le tecniche tradizionali, dormire con la tenda sugli isolotti disabitati, visitare il museo dell’Arcipelago, i cantieri dove si costruiscono le feluche e conoscere la scuola del villaggio, sempre in compagnia dei coetanei kerkenniani.
 

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Alla fine del soggiorno, nel villaggio ci sarà una festa  per sancire il gemellaggio fra i bimbi delle due comunità Isolane e fissare il prossimo appuntamento…questa volta all’Isola d’Elba.
 

IL PERCORSO

Descrizione generale del percoso


Come ho detto in precedenza il percorso verrà costruito strada facendo, però c’è una linea guida ed una serie di obbiettivi che vorrei realizzare.

La partenza è stata dall’Isola d’Elba, ho attraversato velocemente la costa mediterranea Francese e Spagnola per raggiungere il Marocco.
Un periodo di ambientamento e poi la traversata della catena dell’Atlante.
Raggiunto il mediterraneo proseguirò lungo la costa di Algeria, Tunisia Libia ed Egitto, con una profonda incursione nel Sahara.
Quindi sarà il momento della grande “Impresa Africana”: risalire il corso del Nilo fino alla catena del Ruwenzori, i mitici Monti della Luna di Tolomeo, dove nasce il più lungo fiume del mondo per poi cercare di raggiungerne le vette.
Il viaggio proseguirà nella Savana dell’Africa Orientale, scalando il Monte Kenia ed il Kilimangiaro.

Scenderò fino al Mozambico per poi risalire la costa Africana che si affaccia sull’Oceano Indiano fino ai confini della penisola Arabica.

Da qui voglio raggiungere l’India via mare e risalirla da terra fino alle porte della grande “Impresa Asiatica”. La Traversata dell’Himalaya, la più alta catena montuosa del mondo.
Dopo aver lasciato il tetto del mondo, attraverserò il Sud Est Asiatico ed entrerò in Oceania dalle Isole Filippine.
Il Raggiungimento della costa Sud Americana attraversando l’Oceano Pacifico sarà “Impresa dell’Oceania” toccando decine di Isole grandi e piccole e sostando anche sulla misteriosa Isola di Rapanui.
Arrivato in America Latina vorrei scendere lungo la costa occidentale fino alla Terra del Fuoco, risalire la Patagonia, raggiungere gli altopiani boliviani e prepararmi all’ “Impresa Americana” discendere il corso del Rio delle Amazzoni dalle Ande Peruviane all’Oceano Atlantico attraversando la più grande foresta del mondo.
Una volta arrivato sulla costa Brasiliana, risalire fino ai Carabi, visitarne le Isole e poi navigare a vela nell’Oceano Atlantico fino al Mare Mediterraneo.
Ed infine ritornare all’Elba fra cinque o sei anni, magari in canoa dalla Corsica .    
 

Se penso all’Elba la vedo al centro del mondo.
Se penso al Mondo lo vedo come un Isola nella spazio.
Se penso ai bimbi voglio un mondo migliore.

FILOSOFIA DEL VIAGGIO

Per scelta questo viaggio non ha un programma definito, tutto verrà deciso strada facendo.
L’unico punto fermo è l’Elba luogo di partenza e di arrivo.
Il grande privilegio è la libertà di non avere scadenze, di non avere una data di ritorno.
Il Percorso si svilupperà principalmente a piedi ma non in maniera rigida, non cerco l’impresa, ne il rigore, tanto meno il record.
Mi voglio fermare dove ne sento il desiderio e se capita di poter raggiungere qualche località interessante in bus o in macchina lo farò senza problemi.

La filosofia di questo viaggio è quella di porsi come una spugna per raccogliere il più possibile da ciò che mi circonda, da osservatore ma anche da “assorbitore”. Cerco una “comprensione pratica”, è difficile dimenticarsi cosa è una subbia o uno scalpello dopo averli maneggiati, oppure l’imbocco di un viottolo dopo che l’hai pulito.
Voglio viaggiare con l’asino dove la gente si sposta così, mangiare come loro, adattarmi ai loro costumi rispettare i loro credo.

Se cercassi l’impresa dovrei avere un bagaglio leggero, abbigliamento iper tecnico e mangiare polverine ed integratori e questo è in antitesi con la filosofia di viaggio.
Non voglio essere un corpo estraneo, il giro è un grande privilegio che la vita mi ha regalato e non lo voglio sprecare. Un approccio morbido un progetto in continua evoluzione, un programma in divenire che si adatta alle situazioni che man mano si presentano.

Sento il mondo come una grande Isola e ho sempre pensato all’Elba come ad una sintesi del mondo, ho deciso di realizzare questo sito perché il mestiere di guida mi ha invogliato a comunicare, per il piacere di condividere e scambiare pensieri e opinioni con gli altri anche a distanza.
Ho voluto Elbaeumberto  per mantenere saldo il legame con l'Isola d'Elba meravigliosa terra sulla quale ho avuto il privilegio di nascere e di vivere per 40 anni.

“Si viaggia dentro i sogni le sensazioni ed i ricordi e anche attraverso gli occhi delle persone che si incontrano, si viaggia nelle distanze e anche nel tempo.”

IL PROGETTO

Come è nata l’idea


C’è un momento preciso in cui senti che l’idea si concretizza e il sogno diventa realtà.

Normalmente io non riesco a chiudere le idee e i fatti in caselle definite, tutto è in continuo movimento in un variare umorale e ormonale dentro e intorno a me.

Però come il Viottolo è nato a Malta il 3 Dicembre del ‘93, Il Giro del Mondo è nato la sera del 28 Giugno 2007, il giorno del mio quarantunesimo compleanno.

 

L’idea del giro intorno al mondo penso di averla dentro da sempre. Da bimbo spesso pensavo a questo grande viaggio, anche se in forma fantastica ed astratta…
L’ho sognato e pensato, camminando da solo e in compagnia sulla mia Isola, è cresciuto passo dopo passo e quanto ho sentito che era il momento ho deciso di partire.
Quando ho aperto “il Viottolo” mi ero dato dieci anni per sviluppare questo ciclo, farlo crescere e diventare autonomo e poi partire per Il Giro del Mondo; come sempre in ritardo e come sempre attraverso percorsi inaspettati ed in continuo divenire il sogno è diventato realtà.

Ogni cosa, ogni situazione, ogni decisione è figlia di quello che c’è stato prima, senza gli anni solitari passati a camminare e a pensare sull’Isola non ci sarebbe stato “Il Viottolo”.
Senza i 12 anni passati ad accompagnare persone sui sentieri e lungo le coste Isolane non ci sarebbe stato Il Giro del Mondo.
Sono serenamente consapevole che il tempo non si ferma mai e bisogna fare una selezione fra i desideri per realizzarli e sono sempre più convinto che la vita é troppo breve per essere sviluppata con lenti processi evolutivi, ma merita di essere vissuta con cicli rivoluzionari attraverso i quali ci si rigenera e si trova energia.
Per questo ho scelto di partire “sulla decisione” e costruire il viaggio strada facendo sulle situazioni e sulle sensazioni del momento.

Io Umberto

Mi chiamo Umberto Segnini sono nato il 28 giugno 1966 alla Bonalaccia, piccolo borgo dell’Isola d’Elba nella casa costruita da Oddone, il mi Babbo.

Se mi guardo da fuori vedo un uomo molto fortunato che è riuscito a realizzare i propri sogni anche grazie all’aiuto di tante persone generose. Le voglio ringraziare tutte, in particolare i miei genitori che mi hanno sopportato e supportato nei miei viaggi di fantasia.
Oggi a quarantun anni mi sento il migliore Umberto di sempre capace di vivere in maniera semplice, ascoltandomi per capire cosa voglio e farlo.

Sono orgoglioso di essere nato all’Isola d’Elba e ho sempre vissuto la mia Elbanità come un grande privilegio.

 

Se penso all’infanzia riaffiorano immagini di pergole e pagliai, vendemmie e mietiture, asini e barocci, cacciuccate al mare, lo specchio pe’ i polpi e i disegni sugli scogli.

Il batticuore per essere portato in una “Cemballaia” segreta, o dove cresce l’erba dell’ascensione, la macchia profumata di lentisco e erbitro e la scopa femmina del Tambone.
La responsabilità di tracciare dritto un solco o le buche per le semente.

Il ricordo di camminate nei campi di grano maturo, dove non vedevo niente ma m’immaginavo tutto nel fruscio armonico delle spighe.

La capanna sulla sughera della collina, le merende con tutti l’altri bimbi nel giardino di casa alla Bonalaccia.
 

Il rapporto con il mare… la maschera e le pinne sono il regalo più bello, si apre un nuovo mondo a tre dimensioni ricco di vita e colori e l’universo parallelo della fantasia che spazia in mondi fantastici abitati da piovre giganti e uomini pesce.

Le domeniche a giro con Babbo, d’estate al “mare” con la “Giona” la barca di Peppe, e d’ inverno a la montagna pe’ vede’ le tombe, i caprili e le cascate.

I racconti della guerra sotto la leccia,e le feste più belle : il Natale e il Rallye.

Ha volte andavo in barca con nonno Mosè il babbo della mi mamma, lui non era Elbano, né contadino, veniva dall’Isola di Ponza, faceva il pescatore ed esprimeva concetti spesso contrari a quelli che respiravo alla Bonalaccia.
Non concepiva la vita dei contadini e la loro staticità:
“Già la terra è bassa poi fanno i manici delle zappe corti corti così stanno ancora più gobbi” diceva scuotendo la testa e mi raccontava di viaggi fino l’Africa, di stelle cadenti e dei porti di città con donne bellissime, della pesca con i delfini, di squali e capodogli, tempeste e trombe marine.

Famiglie Isolane di terra e di mare in antitesi fra loro e io le sentivo e me le sento dentro entrambe.
 
La scuola, la scoperta di essere bravo e la fatica a rispettare le regole e gli orari, alle scuole medie l’insofferenza cresce, troppi schemi, troppi prof che parlano solo di programmi, la scuola è un mondo estraneo all’Isola, non mi piace.

A quindici anni entro nel mondo del lavoro, è periodo molto formativo che ora a distanza di anni apprezzo ancora di più, il manovale e il bagnino per quanto agli antipodi mi hanno forgiato, davanti alla betoniera e sotto l’ombrellone ho avuto tanto tempo per pensare e confrontare la realtà del cantiere con quella della spiaggia turistica: l’arte di fare un arco e la facilità di affittare l’ombra.

 

Fino ai 28 anni ho passato tanto tempo da solo, scorrazzando per l’Isola in lungo e in largo, appassionandomi alla fotografia e all’archeologia e praticando tanto sport.

Il primo viaggio l’ho fatto nel ‘93: l’Etna, Malta e le Eolie, Isole e Vulcani le mie grandi passioni, scoprendo il piacere di fermare i pensieri su un quaderno un mese di solitudine e silenzio ad osservare e pensare.
Guardando l’Elba da lontano ho deciso di aprire “il viottolo”.

Era un po’ che stavo riflettendo su come impostare il futuro, e l’idea di trasformare le mie passioni, il trekking, il kayak, la mountain bike e l’Elba in lavoro mi stuzzicava.
Non ho mai avuto dubbi sulla riuscita del progetto, l’Elba è bellissima, le attività divertenti e gratificanti, era impossibile che piacesse solo a me.

Il problema che mi ponevo era etico: è giusto farsi pagare per portare le persone in luoghi che custodiscono l’anima dell’Elba?
Alla fine di tormentate riflessioni sono arrivato alla conclusione che è molto più coerente accompagnare le persone nei posti più belli e selvaggi dell’Isola e trasformarle in custodi di questo patrimonio, piuttosto che spargere cemento o piantare ombrelloni per soldi e poi andare a giro da solo per disintossicarsi.

Il Viottolo per me non è stato un semplice lavoro, ma la realizzazione di un concetto che non riuscivo a trasmettere con le parole.

In questi dodici anni ho accompagnato tante persone di tutte le età e di tanti paesi diversi  e tutti mi hanno insegnato qualcosa, è stato come viaggiare per 12 anni stando sempre nello stesso posto, ma in particolare mi hanno sempre colpito gli occhi delle persone che hanno viaggiato tanto per il mondo, hanno una luce speciale trasmettono una sapienza serena che mi ha spinto ancora di più a partire per il giro del mondo.

Mappa

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Elba & Umberto, due passi per il mondo

Benvenuto su elbaeumberto.com, il sito nato per raccontare in diretta il viaggio intorno al mondo di Umberto Segnini. Un’avventura vissuta e raccontata in prima persona, un progetto di viaggio che si concretizza con una precisa filosofia. Un percorso che si svolgerà principalmente a piedi per entrare in profondità nei luoghi e nelle culture.
Il giro del mondo per incontrare, ma anche per fare incontrare: questo è il progetto Base Elba nato dall’idea di Umberto di mettere in contatto i Bimbi dell’Elba con i Bimbi di tutto il Mondo. Segui questa bella avventura di pensieri , racconti e immagini.