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La pausa internet è finita oggi si torna dall’asino. In questi paesi raggiunti dalle strade asfaltate ci sono le comodità (internet, i negozi, le pasticcerie), ma niente di paragonabile alla magia della montagna. Facciamo la scorta di viveri per noi e per l’asino e si cerca un mezzo di trasporto, al parcheggio dei gran taxi la situazione è moscia, prenotiamo due posti per Tiloguite in attesa che si completi la corsa, cosa improbabile, per fortuna alle 11 compare sulla strada il furgone dell’andata, fa un giro uscio uscio pe’ le vie del paese e poi una volta riempita la stiva si parte: tutti dentro in 21! Il passo è lento, si farà una media di 10, ma si va, siamo quasi sempre in prima perché la salita è ripida e il carico pesante. Arrivati a Tiloguite ci si ferma per la pausa pranzo, mentre veniamo superati da due pulmini di canoisti spagnoli. Approfittiamo della sosta per salire sul tetto completamente pieno di bagagli, all’aria aperta è tutto un altro viaggiare si respira la primavera con i campi sempre più colorati di rosso dai papaveri.
Arrivati alla gite ritroviamo gli spagnoli che stanno facendo merenda, ci uniamo a loro, poi, sistemato il bagaglio, andiamo a fare una camminata sulla Cattedral.
Il sentiero parte dalla pista e sale girando da dietro fra pini d’aleppo e lecci, incontriamo due donne che scendono con i muli carichi di legna, la più giovane ha un bimbo sulle spalle. Il viottolo è disegnato a tornanti con i bordi delimitati da sassi pitturati di bianco, danno un bell’impatto estetico, ogni tanto nei punti più panoramici ci sono delle piazzole circolari anch’esse delimitate da ciottoli bianchi. Il percorso diventa più arduo e impegnativo è scavato nella roccia, sopra di noi delle guglie di terra enormi a metà strada nella forma tra le canne di un organo e le torri della Sagrada famiglia di Barcellona. Il tutto è reso ancora più suggestivo dalla luna quasi piena che è diventata la protagonista in questo cielo blu intenso che precede il tramonto. Saliamo ancora ammirando un grande falcone con le ali bianche, poi incontriamo una parete verticale con tante piccole grotte dove ci sono numerosi nidi di falco, troviamo anche una capra agonizzante, è ferita, ogni tanto cascano anche loro.
Siamo quasi in vetta, ma è anche quasi buio e il sentiero si snoda stretto su un precipizio di diverse centinaia di metri, quindi decido di tornare indietro ma anche di tornare su domattina, il posto è molto bello e merita di essere visto bene. Scendiamo con la notte, ma la luna rende tutto agevole oltre che suggestivo. Arriviamo alla gite intorno alle nove, c’è il fuoco acceso sotto l’hamman, niente di meglio dopo una camminata notturna, domani sveglia alle 5, camminata fino alla vetta della Cattedral e poi partenza.
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© 2024 Elba e Umberto
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