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Zerzura e il Mariage
Giornata di relax, fa un gran caldo, camminando alla ricerca  di un posto dove poter lavorare comodamente collegati ad internet finiamo in un piccolo internet cafè gestito da un tipo strano, sembra un locale abbandonato che però deve avere avuto un suo momento di gloria, in una catasta di riviste trovo un vecchio Airone che parla della mitica Zerzura l’oasi che nessuno ha mai trovato e di una grotta ricca di pitture rupestri nei pressi di Gilf Kebir, al confine tra Egitto, Libia e Sudan, c’è anche una bellissima intervista al Prof Fabrizio Mori, il famoso paleontologo e archeologo Toscano “riscopritore” delle pitture rupestri e dei graffiti dell’Acacus, le sue parole sagge mi fanno ritornare in mente Haroun e Yaya gli amici Tuareg che mi avevano parlato con grande ammirazione del Professor Mori. Abdullah mi racconta che il suo locale è il punto di riferimento per gli esploratori e che lui sa tante cose, ma quando gli chiedo di Zerzura mi dice che è il nome di un agenzia di fuoristrada e che il nome è forse quello del proprietario. Ringrazio per l’inaspettata lettura sul chiocco del sole e saluto, anche perché qui internet costa venti paund l’ora senza adsl mentre in paese si trova a dieci volte meno. Anche qui a Mut la vita si riavviva dopo il calare del sole, mentre si gironzola in lontananza si sente sempre più forte e distorta la solita musica che ci perseguita dal Marocco, proviene da una specie di giardino attrezzato, mi affaccio e mi ritrovo ad assistere al solito matrimonio Nord Africano: la festa statica di due coppie immobili sul trono e una folta schiera di parenti e amici seduti a guardarli, gli unici che si muovono in maniera agitata sono il cameraman e il fotografo che fanno le foto di rito costringendo i disgraziati festeggiati ad una serie di assurde pose plastiche che nemmeno la mente del mitico Ubaldo Cetica al massimo dello splendore avrebbe partorito.