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Don Ciccio
E’ tornato Ciccio il nostro amico Siculobizertino che ha preso a cuore la storia de La Galite e mi sta aiutando a trovare una soluzione per le autorizzazioni. Come tutti gli italiani che lavorano all’estero ha una gran voglia di parlare, mi racconta del suo inserimento a Bizerte, dei tunisini e degli italiani che si rovinano quando sposano le tunisine.
“i tunisini non hanno una personalità” mi dice “se te diventi come loro sei finito, un giorno si prendono a coltellate e il giorno dopo vanno a braccetto” e poi a fronte alta e con gli occhi scintillanti aggiunge “ noi Siciliani siamo diversi, abbiamo un onore”  “qui è tutto facile, per gli affari basta farsi le amicizie, ma la tua personalità non la devi perdere mai” “i tunisini” continua “non sono bravi a avere le idee però sono gente che si fida e rischia con te, non sono come gli italiani che non rischiano mai e fanno morire tutto”.
Lui e la moglie hanno deciso di trasferirsi qui definitivamente e anche i figli stanno pensando di fare lo stesso.
Ciccio è un capo e si sente, non ostenta, È. Testa alta e occhi sempre vigili sorride a tutti e saluta sempre per primo, è un boss buono col pallino degli affari che si gratifica nell’aiutare le persone,  innamorato della sua famiglia e con lo sguardo sempre acceso sul futuro che però, come tutti i nonni, diventa mansueto e rincoglionito di felicità quando ti fa vedere la nipotina.