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All‘alba mi sgranchisco con una passeggiata fra le piccole dune che regalano sempre disegni magici poi, arrivato a Zagorà, faccio un giro nel grande palmeto dove l’irrigazione è controllata in maniera capillare. Qui sono tutti preoccupati perché che grande siccità e il Naaghlaa , cosi si dice palmeto in arabo, è l’unica risorsa, l’alternativa è andare via.
Sulla strada per Quarzazate si passa per il paese di Agdz dove facciamo benzina e poi risaliamo il deserto roccioso arrivando e sfiorare i duemila metri del passO di Tizi-n-Tinififft, sui crinali ci sono molte piccole fortificazioni miliari costruite nei primi anni  '80 quando erano più caldi i fermenti legati al movimento del Polisario.
Sono zone aspre adatte alla guerriglia, qui anche i francesi hanno avuto grandi problemi durante la loro guerra di “Pacificazione”.
Pacificazione, normalizzazione, corpi di pace, ci sono sempre termini “ecclesiastici” intorno a queste guerre dal sapore coloniale, quel che è certo è che le popolazioni nomadi sono molto difficili da controllare e qualsiasi stato “moderno” cerca di smantellare queste comunità dalla forte matrice anarchica. Superato il passo di Taourirt, da dove si domina l’omonimo lago, la strada si precipita dentro l’abitato di Quarzazate.