Un velo di libertà Stamattina non c’è un alito di vento, il mare è una lastra di vetro sopra un letto di sabbia candida, qui a Marsa Matrouh in estate ci sono decine di migliaia di bagnanti, ma anche in questa stagione c’è chi fa il bagno, del resto è normale il mare è bellissimo e fa caldo. Si sente che ci stiamo spostando verso est, verso i luoghi d’origine dell’islam, alle spalle della spiaggia spiccano i minareti affusolati tipici del medio oriente, chi fa il bagno lo fa vestito, le donne addirittura velate, ma anche gli uomini sempre con pantaloni e maglietta, anche se a noi sembra un incomprensibile sacrificio, qui è la normalità. Mi colpisce l’immagine di una ragazza seduta su una panchina bianca davanti al mare, è completamente celata all’interno di un vestito nero che le copre tutto, anche il volto. Per quanto possa sembrare assurdo è comunque anche un’immagine di emancipazione perché è raro vedere una ragazza da sola. Con questo burka che la cela completamente al mondo è come se fosse invisibile e quindi immune agli sguardi e alle attenzioni e impenetrabile nelle sue emozioni. Come tante volte mi è stato spiegato, per una donna essere completamente velata è una forma di libertà scelta e non imposta, però per quanto possa essere vero e “comodo” celare la propria immagine e le proprie emozioni, lo trovo in antitesi con l’idea di libertà. Per me rimane comunque un’immagine triste e di sconfitta vedere una donna costretta a nascondere la propria persona per sentirsi libera. |
|
© 2024 Elba e Umberto
Lascia una risposta
Devi essere connesso per pubblicare un commento.