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Colazione con i mercatai fassi, due settimane di residenza a Fes el Bali, un ventiquattresimo d’anno, ma gli occhi mercanti di questo cafè guardano solo fino al prossimo cliente e non lasciano traccia, un ultimo sguardo a Bab Boujeloud e poi il saluto alla medina ancora dormiente. Al foundouk ci attende Tambone senza zoccoli e senza criniera, strigliato e pulito sembra un bimbo a modino mandato a studio dai preti, Il direttore ci accoglie con tanta gentilezza, così come tutto il personale, ci aiutano a caricare il bagaglio e raccomandandoci prudenza nel Rif ci chiedono di mandare notizie di tanto in tanto. Avanziamo nel traffico del grande raccordo anulare della città vecchia, piove, senza i ferri Tambone avanza meglio sull’asfalto, ma una volta arrivato a Tissa lo devo far ferrare. Ci vuole più di un’ora per lasciare le mura esterne della medina, poi inizia la fertile campagna a nord di Fes bagnata dal Oued Sebou. Dal fiume le grandi ruote idriche convogliano l’acqua nei canali che irrigano i coltivi, dove la gente sta mietendo il grano, avanziamo fiancheggiando la strada asfaltata, colline aride e colorate si alternano a campi di grano, è un paesaggio morbido di basse colline tondeggiandi. Fa freddo e pioviscola e bisogna fare attenzione ai numerosi gran taxi che a gran velocità percorrono la strada con traiettorie oscillanti. Si mette a piovere forte per fortuna proprio dove c’è un piccolo villaggio, così facciamo una pausa mangiando uova e patate in un microscopico locale sulla via. Si fa gente, sono tutti curiosi, ma gentili e spontanei, è bastato allontanarsi di pochi chilometri dalla città per ritrovare il calore umano. Passato lo scroscione si riparte, continua a pioviscolare e Tambone forse intorpidito dalla lunga pausa non va nonostante le robuste merende a spighe di grano. Le grandi trebbiatrici con le lame più larghe della sede stradale dominano questo paesaggio stondato che si ripete intorno alla strada sinuosa. Arriva la sera, si accendono in lontananza le prime luci di Tissa, specialmente con la pioggia è troppo pericoloso percorere la strada di notte, chiediamo al proprietario di una casa isolata se possiamo montare la tenda vicino all’abitazione e ci viene indicata una piazzola tra il pozzo e la catasta delle balle di paglia, il tempo di legare il mulo e allestire “la Cuccia” che inizia a piovere forte. |
© 2024 Elba e Umberto
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