Turista fai da te Telefono a Kaled, l’uomo della barca per La Galite, ci diamo appuntamento a domattina. Giro ancora un paio di uffici di gendarmerie varie senza nessun costrutto e poi andiamo verso la grande spiaggia di Sidi Salem che si estende a nord di Bizerte, il grande arenile dove è stata impiantata la zona turistica con diversi grandi complessi costruiti dove un tempo c’erano le dune. Nonostante sia piena estate la spiaggia è quasi deserta, il punto più frequentato è davanti al grande villaggio italiano dove si concentrano un paio di centinaia di connazionali naturalmente dotati dell’immancabile braccialetto di plastica. Fanno proprio tristezza questi italici “pappalagi” tutti impataccati di tatuaggi consumisticotribali, orecchini e piercing, fanno capanello fra lettini e ombrelloni ben attenti a non uscire dal recinto come se al di là delle bandiere col marchio ci fossero migliaia di pirati con i kalasnikov puntati. Ci sono anche tre cammelli sfavatissimi per fare le foto esotiche, ma come sempre c’è anche un lato positivo, ci sono delle canoe che non usa nessuno e il ragazzo addetto ai balocchi, forse scambiandomi per uno del villaggio, me ne da una, così ci andiamo a fare una pagaiata verso Cap Blanc, dopo un paio d’ore rientriamo e anonimi ce ne torniamo verso Bizerte. La spiaggia si anima come tutta la città, manca poco al botto di fine Ramadan e i forni e le pasticcerie stanno sfornando per i bagordi serali. Facciamo base a Le Space Culturel La Muse un posto carino a fianco dell’ex cattedrale francese dove c’è la wi-fi, è un posto molto distante dallo stereotipo di locale mussulmano, è un punto di incontro per pittori e musicisti che qui espongono e suonano, è un ritrovo per chi vuole chiacchierare o spippolare in rete tranquillamente. |
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© 2024 Elba e Umberto
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