Aleggia il fantasma della Gendarmeria La barca non si trova, al villaggio nessuno è disposto a noleggiarla, il giro dell’Arcipelago sembra a tutti un’impresa titanica e poi temono problemi con la gendarmeria di mare. Qui l’ideale sarebbe un kayak ma a quanto pare non ce ne sono, la feluca è condizionata dal vento e dal bassofondale, la soluzione ideale è il canot una piccola lancia che pesca una quindicina di centimetri che viene usata principalmente per calare i tramagli vicino a riva. Ce n’è uno di proprietà dell’hotel cercina che tengono sempre fermo, è lungo tre metri e andrebbe benissimo però il proprietario non ne vuole sapere, dice che non vuole grane con la gendarmeria, se voglio lo posso usare ma solo per giretti brevi. C’è sempre la gendarmeria di mezzo. Due volte al giorno una motobarca porta in terra gli operai delle piattaforme off shore per l’estrazione del gas che si trovano a poche miglia da qui. Il golfo di Gabès è ricco di metano e petrolio e la sempre maggiore richiesta di idrocarburi ha portato negli ultimi dieci anni ad un intenso sfruttamento di questa risorsa. A Kerkennah l’attività estrattiva è vista come una nuova possiblità di lavoro, ma i rischi di esplosioni sulle piattaforme e sulle condotte che portano a terra sono alti, così come le possibili fuoriuscite di inquinanti chimici possono mettere a rischio la popolazione delle spugne e in generale della pesca che rimangono di gran lunga le attività principali dell’Isola. E’ l’ultima notte a Sidi Frej domani ci trasferiamo a El Attaya il villaggio dei pescatori sulla punta nord est dell’Isola di Chergui, il mare vivo ha risollevato dal fondo le feluche mentre le piattaforme il lontananza illuminano il mare con i loro pennacchi di fuoco. |
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© 2024 Elba e Umberto
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