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L’isola e poi la luna Facciamo colazione insieme a Jader e Demarista, è sempre un piacere stare a parlare con loro, ci siamo conosciuti durante una traversata trekking l’ultima primavera ed è nata un’amicizia vera. Ripassiamo dall’ufficio, ci salutiamo con Michelangelo il vero artefice del sito del viaggio che sommergo sempre di richieste e infatti ne approfitto per fare alcune piccole modifiche al sito attuale di ElbaeUmberto nell’attesa di mettere on line quello nuovo che sarà arricchito anche di una parte video. Carichiamo gli zaini nel land rover e andiamo alla stazione, un’ultima foto, ci salutiamo e poi in un treno strapieno partiamo per Genova. Bologna, Voghera, e poi arriviamo nella città di De André. L’ultima galleria finisce dentro la stazione Principe, una passeggiata fino al Porto passeggeri e poi in mezzo a tanti turisti, in maggior parte diretti in Sardegna, ci prepariamo per l’imbarco. Il prezzo è una sgradevole sorpresa, molto sgradevole, non che credessi che andavamo tutti e due a Tunisi con i biglietti pubblicizzati a partire da 1 euro, ma nemmeno di spendere 350 euro per un passaggio ponte. C’è un gran traffico di navi che partono e arrivano, grandi traghetti che somigliano sempre di più a navi da crociera. La Lanterna è già illuminata quando la nave molla gli ormeggi, si torna in Africa. La costa ligure è un’infinita sequenza di luci sempre più lontane, e poi solo mare. Ho voglia di salutare l’Elba, non c’è più nessuno fuori a destra si vedono nitide le luci della Corsica, Rogliano, Erbalunga, Bastia e a sinistra l’Isola, intuisco Portoferrio e Marciana, poi scendendo si vedono bene le luci di Marciana, Poggio e il faro di Patresi, il faro di Pianosa e dopo rimane solo la luna. |
© 2024 Elba e Umberto
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